Spooner

Cinquecento pagine di cinico umorismo.

 

“…per un po’ parevano tornati allo stesso punto da cui erano partiti, lui e Calmer, e dove erano sempre rimasti, vale a dire ciascuno appena fuori dalla portata dell’altro.”

Il libro racconta la vita di Warren Spooner, personaggio fantastico inventato dalla sagace creatività di Pete Dexter e basato, in parte, su eventi auto-biografici dell’autore.

Spooner, orfano di padre, è un bambino che ha un’innata capacità nel cacciarsi nei guai. Studente poco attento ma promettente giocatore di baseball, trascorre le sue giornate commettendo varie “mascalzonate”.

A tentare di fargli da guida c’è il suo patrigno, Calme Ottonsson, ex ufficiale di marina e insegnante sfortunato. La madre, Lily, proviene da una famiglia benestante, è di fede repubblicana e si nasconde dietro asma e malori improvvisi, pur di non affrontare la benché minima responsabilità.

Il tutto è ambientato a Vincent Heights, in Georgia. Uno dei nuclei più profondamente razzisti degli Stati Uniti. Non a caso, ogni “malefatta” di Spooner viene attribuita a un nero.

La seconda parte del libro perde di umorismo e si sposta su fronte più amaro. Il rapporto tra Spooner e Calmer, difficile nei primi anni, si intensificherà e consoliderà con la crescita del ragazzo. Diventando addirittura di complicità quando Spooner dovrà prendersi cura del patrigno malato.

E’ stato definito come “un ibrido tra Huckleberry Finn e Forrest Gump”, considerando che con la vita di Spooner si ripercorrono anche 50 anni di storia americana.

Buona lettura e a voi il giudizio.

Odisseo