La mia vita di uomo

“La mia vita di uomo” di Philip Roth, pubblicato la prima volta nel 1974, è riproposto da Einaudi, in una nuova traduzione. Uno scrittore e il suo tentativo di liberarsi, attraverso la finzione letteraria, del ricordo ossessivo dell’ex-moglie

La mia vita di uomo - Philip Roth

Peter Tarnopol, un uomo brillante, incastrato, umiliato e manipolato da Maureen, una donna palesemente fuori di testa.

Vi piacciono le scatole cinesi? Questo libro fa per voi.

“La mia Vita di Uomo” risulta divisa in due parti principali: protagonista, della prima parte è  Nathan Zuckerman,  alter-ego dello stesso Roth e nella storia di Mr. Tarnopol.

Il capitolo in questione si chiama “Utili finzioni”. Un nome non dato a caso. Il protagonista, infatti, ricorre ad un personaggio inventato, per narrare, distorcendola,  la propria infanzia ed adolescenza.

Questa parte, al suo interno, contiene altri due racconti intitolati:  “Anni verdi”“Corteggiare il Disastro”. Grazie ai quali, verrà descritta da Mr. Tarnopol, camuffato da Nathan Zuckerman, sia la sua adolescenza che il suo matrimonio in crisi.

La seconda parte si intitola “La mia vera storia”. Qui lo scrittore Peter Tarnopol, si libera dalla maschera fittizia di Nathan Zuckerman e prova ad uscire, indenne, da tutte le problematiche inerenti la difficile causa di separazione in corso da sua moglie Maureen.

Per fare questo ricorre all’aiuto dell’analista Spielvogel ed insieme a quest’ultimo ripercorre, in maniera presumibilmente veritiera, tutti gli eventi che nella prima parte erano stati trasformati in finzione lettararia, esplicitandone e mettendone a nudo la creazione fantastica.

Per chi ha già letto Roth, sa benissimo cosa aspettarsi. L’eros è accentuato così come la sua ironia caustica e il suo descrivere la comunità ebraica che ricorda, per certi versi, Woody Allen.

La lettura è scorrevole anche se ho notato un difetto, se così posso permettermi di chiamarlo, nei libri di Philip Roth: l’inizio sono un aggancio perfetto ma arrivati a metà si inizia a sentire un po’ di lentezza. Ripeto, opinione personale.

Leggetelo e ditemi la vostra!

Odisseo

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